Questa è la settimana delle Acacie in fiore e se abiti nei Colli Euganei (provincia di Padova, Veneto) non puoi fare a meno di notare il loro inebriante profumo. Chiaramente questi fiori non si trovano in commercio (almeno credo!), quindi dovete prendere forza e coraggio, farvi una passeggiata tra la natura e coglierne un po'. La ricetta è una semplice frittura, la pastella è praticamente quella della tempura giapponese e chissà come mai è la stessa che prepara nostra nonna, nata e cresciuta in Veneto. Santifichiamo le Acacie, che sono fondamentali alle api per fare il miele, quel miele che quando fa freddo è ottimo con qualsiasi cosa. E' una ricetta d'altri tempi, ci ricorda la primavera, un'esplosione di bianco sui colli. Che li mangiate con il sale o lo zucchero vi sapranno letteralmente affascinare, per la croccantezza, per la loro semplicità disarmante.
Ingredienti
Grappoli di fiori d'acacia (quanti volete)
per la pastella: mezzo bicchiere di acqua frizzante molto fredda ogni 6 cucchiai di farina.
olio di semi q. b.
sale (o zucchero)
Raccogliete i fiori privandoli delle foglie e passateli (eventualmente) sotto un getto leggero di acqua (se li lavate asciugateli con un canovaccio senza romperli). Preparate la pastella sbattendo con una frusta acqua e farina (non deve essere troppo liquida e nemmeno grumosa). Mettete a bollire in una padella profonda e capiente abbottante olio di semi, aspettare che raggiunga i 160°. Intingete nella pastella i grappoli e inseriteli nell'olio caldo. Saranno cotti quando vedrete che inizieranno a dorarsi.
Questa ricetta partecipa al concorso "ricette regionali"
Keep cooking
A & D